PASSIONE E CORSI SPECIFICI
Giulia Trentin, fondatrice della nostra Farm, ci racconta come si è formata e come è nata Zia Nina Flower Farm.
Giulia, come è nata la tua passione per i fiori?
All’inizio del mio interesse per le piante e i fiori, mi piaceva semplicemente dedicare un po’ di tempo e spazio a piccole coltivazioni e a diverse tipologie di fiori recisi. Dopo aver lasciato il mio precedente lavoro nel settore Horeca (oltre 10 anni come responsabile commerciale), nel 2019 ho scelto di collaborare con mio marito Alessandro, titolare della nostra Azienda Agricola, che ha un vivaio di alberatura e arbusti. Qualche tempo dopo mi sono imbattuta in un post di Martha Stewart, nota conduttrice americana con la passione per il giardinaggio e il ménage domestico, in cui presentava Erin Benzakein, fondatrice di Floret Flower Farm. Da lì mi è partita l’ispirazione: inizialmente ho acquistato delle bulbose per un giardino, come esperimento personale per capire se poteva funzionare su scala più larga.
A quanto pare ha funzionato. Come hai proseguito?
Leggendo alcuni libri di Erin Benzakein avevo iniziato a fare degli ordini di alcuni fiori che mi piacevano molto e che avevo notato tra le sue pagine: dalle sue parole ho sempre percepito molta ricerca di specifiche qualità di fiori e piante e ho riflettuto sul fatto che, purtroppo, in Italia la scelta meticolosa di certe varietà è svanita già da diversi anni. Non ho più avvertito la passione che avevano le nostre nonne dei giardini fioriti e degli orti ben curati. Mi sono iscritta al suo corso di coltivazione e ho iniziato ad ordinare delle sementi e dei fiori come le dalie: ero rimasta molto colpita da come le situazioni climatiche e del terreno favorissero la fioritura di tutto quello che piantavo. Mi sono messa proprio alla ricerca dei famosi ‘fiori di una volta’: dalle zinnie alle cosmee, passando per amaranti, anemoni, ranuncoli, piselli odorosi e scabiose. I piselli odorosi, in particolare, sono fiori delicatamente profumati che variano tra le tonalità del rosa, violetta e crema. Molte persone anziane che ci frequentano, infatti, vengono da noi proprio per acquistare i fiori che avevano i loro genitori e i loro nonni perché è rimasta impressa dentro di loro l’idea di coltivare e seminare come si faceva una volta.

Oltre a Floret, ti sei formata da altre fonti?
Sì, dopo aver cercato di capire se in Italia ci fossero già flower farm come quella che immaginavo io, ho intrapreso alcuni corsi di Olga’s Flower Farm per approfondire diverse tematiche di coltivazione e ho seguito tanti corsi pratici di flower design e allestimenti. Ho continuato gli approfondimenti con Floret, seguendo diversi suoi corsi online e studiando le sue pubblicazioni. Questo percorso formativo mi ha aiutato a fare chiarezza, a mettere tanta progettazione in campo, ad ampliarmi e ad vere contezza di portare avanti un’attività redditizia. Sono riuscita così a mettere in piedi una flower farm unica nel suo genere.
Quanto conta la passione in tutto questo?
È il motore di tutto: lavoriamo tantissimo e amare quello che facciamo è la base per trovare ogni giorno la motivazione nel far crescere una farm che vuole porsi come un luogo del cuore, dove ritrovarsi e provare emozioni attraverso il linguaggio dei fiori.